Un posto dove hai voglia di non fare niente. Un posto dove vivere lentamente.
Ca’mascìa, un gruppo di case bianche a calce edificate nel borgo storico di Matino, è il frutto del recupero di una vecchia abitazione contadina.
Dopo la suddivisione ed in base alle loro caratteristiche, abbiamo denominato le case Mascìa, Murusanza, Cannizzu, parole del nostro dialetto che esprimono anche i nostri sentimenti ed emozioni.
Mascìa perché l’incanto della casa ti trasporta in un’altra epoca.
Murusanza è l’amorevolezza, dove il contatto con la gente diventa un gesto naturale. Cannizzu per il suo tetto fatto di canne, ricostruito come era una volta, che riempie stanza e occhi.
Giorni e notti meravigliose. La luce che cambia continuamente. Quello che non cambia mai è l’incantesimo della palma.
Tutto quello che c’era nella casa contadina era storia e magia. Dai vecchi chiodi di ferro, alle cementine, alle volte a stella crepate, ai caminetti in pietra, ai pavimenti in cocciopesto …
L’atmosfera, la bellezza della struttura si sentivano nonostante tutto. Vedevamo il passato, la vita vissuta, ma vedevamo anche il futuro.
Perciò volevamo che tutto continuasse. Volevamo salvare questa vita.
Il nostro desiderio era recuperare quello che era stato costruito con tanta oculatezza e cuore.
È stata la casa a guidarci in ogni scelta. Tutto è rimasto com’era. Noi cercavamo solo di mantenere l’essenza del posto ripulendo i vecchi pavimenti, risanando le crepe e recuperando i vecchi intonaci a calce con materiali naturali e tradizionali.
Abbiamo restaurato le vecchie porte, dove mancavano le cose le abbiamo fatte fare da abili artigiani uguali a quelle preesistenti e giravamo i mercatini per trovare materiali.
Volevamo riportare in vita la casa conservandone l’autenticità, rispettandone l’architettura armoniosa.
Camascìa, nel dialetto salentino, è quel bisogno che si prova nei pomeriggi estivi quando il caldo è così tanto da non voler fare niente.
Camascìa è la voglia di oziare, di prendersi un po’ di tempo per se stessi.